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Biografia molto particolare, lo scrittore narra con estremo coinvolgimento le vicende che hanno contraddistinto la vita e lโoperato (artistico e sociale) di Tina Modotti, una donna dal temperamento passionale e anticonformista.
Cacucci nel suo libro la descrive come una ๐ณ๐ถ๐ด๐๐ฟ๐ฎ ๐ฐ๐ผ๐ป๐๐ฟ๐ผ๐๐ฒ๐ฟ๐๐ฎ ๐๐๐น๐น๐ฎ ๐๐๐ฟ๐ฎ๐ฑ๐ฎ ๐ฑ๐ฒ๐น๐นโ๐ฒ๐บ๐ฎ๐ป๐ฐ๐ถ๐ฝ๐ฎ๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ ๐๐ฒ๐๐๐๐ฎ๐น๐ฒ ๐ฒ ๐๐ถ๐บ๐ฏ๐ผ๐น๐ผ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฎ ๐ป๐๐ผ๐๐ฎ ๐ฐ๐ผ๐ป๐ฑ๐ถ๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ ๐ณ๐ฒ๐บ๐บ๐ถ๐ป๐ถ๐น๐ฒ ๐ฑ๐ฒ๐น ๐ต๐ฌ๐ฌ. Assunta Adelaide Luigia Modotti Mondini nasce il 17 agosto 1896 a Borgo Pracchiuso, una frazione popolare della cittร di Udine, da una famiglia umile. Il padre era un muratore, lei dovette lasciare presto la scuola per aiutare la famiglia.
Le prime pagine chiariscono come la formazione artistica di Tina sia iniziata con lo zio fotografo Pietro Modotti, il quale impartisce a una curiosa dodicenne una lezione essenziale, che Tina metterร a frutto quando, nel 1913, arriva a San Francisco, imbattendosi in una California nel pieno del suo fermento culturale โ qui si sbizzarrisce Cacucci, andando a recuperare testi e immagini che ricostruiscono le prime espressioni artistiche della Modotti. Tina รจ stata modella, attrice, sarta, fotografa, rivoluzionaria e fonte di ispirazione per grandi artisti tra cui Edward Weston, Pablo Neruda e Diego Rivera.
Negli anni โ20, la sua bellezza attira lโattenzione di diversi fotografi che vogliono catturarne lโespressivitร . Grazie agli insegnamenti e alla relazione che la lega al fotografo Edward Weston, la Modotti diventa una fotografa di successo. In pochi anni percorre un’esperienza artistica folgorante: dopo le prime attenzioni per la natura e i fiori, sposta l’obiettivo verso forme piรน dinamiche utilizzando la fotografia come strumento di indagine e denuncia sociale, e le sue opere, comunque realizzate con equilibrio estetico, assumono una valenza ideologica.
Tina, piena di dubbi e pretese verso se stessa, nel raccontare un mondo veritiero, finisce con lโessere travolta, con il nobile intento di chi non vuole solo ritrarre il mondo, ma vuole rivoluzionarlo, cambiarlo.
In quegli anni Tina Modotti vede un Messico straordinario, si addentra alla scoperta di questa terra piena di vivacitร e contraddizioni. I primi scatti sono dedicati alla natura del paese, fiori, alberi, cactus, dune de deserto, piรน tardi ai volti della povertร e della rivoluzione.
Continuando nella lettura del libro si coglie che la passionalitร e la vivacitร creativa che lโavevano contraddistinta durante gli anni della giovinezza, si perdono pian piano attraverso i principali accadimenti del Novecento.
Tina, infatti, lascerร lโambiente artistico degli Stati Uniti per dedicarsi alla causa rivoluzionaria in Messico, lavorerร a fianco degli agenti della GPU, per il Soccorso Rosso Internazionale in Unione Sovietica e sarร in Spagna nel 1936, dove incontrerร tra gli altri Hemingway, Robert Capa e Gerda Taro; combatterร con le Brigate Internazionali per poi tornare, negli anni โ40 a Cittร del Messico dove ormai รจ una donna chiusa in sรฉ stessa, incapace di reagire alla disillusione per gli ideali di una lotta in cui non si riconosce piรน e da cui decide di allontanarsi. โLa fotografia, proiettata solo sul presente e fondandosi su quanto esiste oggettivamente di fronte alla macchina, si afferma come il mezzo piรน incisivo per registrare la vita reale in ogni sua manifestazione. Da qui il valore documentario, e se a ciรฒ si aggiunge [โฆ] una chiara idea del posto occupato nellโevolversi della storia, ritengo che il risultato sia degno di un proprio ruolo nella rivoluzione socialeโ. Questo scrive Tina nel 1929, e questo la rende una rivoluzionaria.
Vivrร gli ultimi anni della sua vita facendo traduzioni, dedicandosi al soccorso dei reduci e frequentando pochi amici.
Nella notte del 5 gennaio 1942, dopo una cena a casa di amici, in un taxi che la stava riportando a casa, muore dโinfarto a Cittร del Messico.
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